La costante interruzione delle suonerie
Ormai siamo abituati: quel trillo o motivetto improvviso che segnala l’arrivo di una notifica o messaggio. Ma studi dimostrano che l’effetto cumulativo di queste costanti interruzioni ha un impatto negativo sulla nostra capacità di rimanere concentrati, di creatività e produttività. E quand’è che utilizziamo i nostri smartphone? Spesso mentre interagiamo con gli altri, che sia per lavoro o nel tempo libero.
Questo significa che le suonerie interferiscono direttamente con le nostre conversazioni, distraendoci da ciò che gli altri ci stanno dicendo e facendoci “uscire” continuamente dal momento presente. Un problema che va di pari passo con la dipendenza da smartphone, rendendoci incapaci di mantenere una presenza mentale con le persone reali che abbiamo di fronte.
I ritmi unificanti dietro le suonerie
Ma c’è anche l’altro lato della medaglia. Perché le suonerie sono così efficaci nel catturare la nostra attenzione? La risposta sta (anche) nei ritmi. Spesso le suonerie hanno pattern ripetitivi, cambi di nota e durate che creano un senso di familiarità e riconoscibilità.
Uno studio dell’Università di Oxford ha scoperto che ascoltare o muoversi a ritmo insieme, anche per brevi periodi, genera un senso di unità sociale e appartenenza. Questo perché i nostri ritmi corporei naturali, come il battito cardiaco o il movimento, tendono spontaneamente a sincronizzarsi. Le brevi durate e i motivi orecchiabili delle suonerie potrebbero quindi avere un valore sociale profondo.
Forse le suonerie non fanno che sfruttare la nostra innata spinta verso la sinergia e la condivisione di esperienze. Questi ritmi comuni che scandiscono le nostre giornate - le stesse suonerie per tutti - potrebbero inconsciamente farci sentire parte di qualcosa di più grande.
Utilizzare consapevolmente il potere dei ritmi condivisi
Alla luce di questa prospettiva, non dovremmo demonizzare completamente le suonerie, ma imparare a sfruttarne consapevolmente il potere. Disattivare le notifiche durante le nostre interazioni reali è il primo passo. Ma potremmo anche utilizzare lo stesso principio a favore della connessione umana.
Organizzare pause condivise in cui ascoltare una canzone o fare esercizio fisico tutti insieme al lavoro, ad esempio, per rafforzare il senso di squadra attraverso il ritmo. Oppure stabilire delle suonerie personalizzate per le persone più importanti, che associamo a momenti qualitativi senza interruzioni con loro.
I nostri smartphone non spariranno, ma possiamo decidere consapevolmente quando farci distrarre dalle suonerie e quando utilizzarne il potere nascosto per unirci di più alle persone che amiamo. I ritmi condivisi sono ovunque, sta a noi scegliere quelli che rafforzano le nostre relazioni.
Conclusione
Le suonerie fanno ormai parte della colonna sonora delle nostre vite, portando con sé effetti contrastanti sulla nostra capacità di connessione umana. Ma la ricerca mostra possibilità sorprendenti: i ritmi unificanti alla base di questi brevi motivi potrebbero essere sfruttati positivamente per rafforzare le nostre relazioni. Scegliendo consapevolmente quando lasciarci distrarre dalle suonerie e quando servircene per sincronizzarci con le persone che amiamo, possiamo mitigarne gli aspetti invasivi ed enfatizzarne il potenziale di unione sociale. I nostri smartphone possono dividerci, ma anche offrirci nuove strade verso l’unità.
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